Il 5 per mille è un'opportunità che permette ai contribuenti di destinare una parte della propria IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche) a sostegno di enti che operano in ambiti di rilevanza sociale, senza alcun costo aggiuntivo. Si tratta di una misura fiscale attraverso cui lo Stato rinuncia a una quota delle imposte per indirizzarla, su scelta del cittadino, a organizzazioni non profit, enti di ricerca scientifica e sanitaria, università, associazioni di promozione sociale, cooperative sociali e associazioni sportive dilettantistiche.

Destinare il 5 per mille non comporta alcun costo per il contribuente, poiché si tratta semplicemente di una quota dell'IRPEF già dovuta. Se non si esprime una scelta, quella parte dell’imposta rimane allo Stato. Optare per il 5 per mille, quindi, non aumenta le imposte da pagare, ma permette di decidere a chi destinare una parte di esse, sostenendo enti e associazioni che operano in ambiti di interesse sociale.

Sì, è possibile destinare il 5 per mille anche se si è già scelto di devolvere l’8 per mille o il 2 per mille, poiché si tratta di strumenti distinti e non alternativi. L’8 per mille sostiene lo Stato o le confessioni religiose, il 5 per mille è destinato a enti e associazioni che operano in ambiti sociali e di ricerca, mentre il 2 per mille può essere assegnato a un partito politico. Essendo indipendenti tra loro, è possibile esprimere tutte e tre le scelte senza alcuna limitazione.

No, il 5 per mille non è detraibile dalle tasse. Poiché non si tratta di una donazione volontaria, ma di una quota dell’IRPEF già dovuta che il contribuente può destinare a enti e associazioni, non dà diritto ai benefici fiscali previsti per le donazioni.

Se si firma senza indicare il codice fiscale di un ente specifico, il 5 per mille non andrà perso, ma verrà distribuito in modo proporzionale tra le organizzazioni della stessa categoria, in base al numero di preferenze ricevute.